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Secondo Modulo – condotto dalla Dott.ssa Maria Gasparini e dalla Dott.ssa Lodovica Cavalli

Il percorso formativo proposto dalle Dott.sse Gasparini e Cavalli si è articolato in quattro incontri: una mezza giornata rivolta al gruppo allargato dei partecipanti al progetto “Prove di Volo” e tre giornate d’aula. 

  • L’incontro in plenaria dedicato a:
    - definizione dell’oggetto “problematiche sottotraccia”
    - risposte in essere garantite in questi anni dai diversi Servizi
    - criticità e proposte di lavoro.
  • Le tre giornate d’aula dedicate all’analisi organizzativa della produzione a partire dal gruppo di operatori dello Spazio Giovani a cui si aggiungeranno, secondo una pianificazione funzionale, gli operatori degli altri Servizi. In questo modo si condivideranno criteri e metodologie di lavoro (che saranno adattate dai diversi servizi in coerenza alla loro specificità) al fine di costruire una rete di risposte appropriate per i cittadini e facilmente attivabili dagli operatori. Infine si individuerà un sistema comune di “registrazione” dei dati che consenta un monitoraggio ed una valutazione dell’offerta. 

 Obiettivi  

  • Individuare l’offerta per il disagio “sottotraccia” ed i suoi principali connotati: chi – quali operatori di quali servizi - mette a disposizione cosa – quali tipologie di risposta - a favore di chi – per quali utenti/problematiche.
  • Individuare e condividere criteri di appropriatezza per la presa in carico di questi pazienti: a fronte di criticità derivate in parte dalla “sovrapposizione” di offerte ed in parte dall’autoreferenzialità dei servizi nella valutazione di appropriatezza e presa in carico, si ritiene funzionale alla razionalizzazione che ciascun gruppo di lavoro/servizio definisca il suo ambito di intervento ed i prodotti che mette a disposizione, ma anche che condivida criteri di valutazione per l’analisi della domanda e per l’individuazione di risposte di cura (consulenza, presa in carico, invio ad altri servizi, …). Questo passaggio è fondamentale nel passaggio da una offerta ampia ed articolata ma non coordinata (quello che sembra succeda oggi), ad un offerta aziendale strutturata che si avvale di tutte le risorse a disposizione per dare all’utente la risposta di cura ritenuta più appropriata al suo problema/disagio.   
  • Integrare le risorse disponibili sul territorio in una rete di Servizi e strutturare percorsi facilitati per i cittadini: la modalità operativa (peraltro prevista dal modello regionale di accreditamento delle strutture sanitarie) che ci consente di garantire al cittadino una risposta integrata (che possa prevedere cioè il contributo di diversi servizi dell’Azienda), è quella che definisce le interfacce operative tra i servizi. Il documento di interfaccia è prodotto dai professionisti per dare evidenza di come vengono gestite attività che coinvolgono più strutture, delle regole che le governano e le modalità di monitoraggio e controllo.
  • Condividere un sistema di valutazione (ed alcuni strumenti) per monitorare questa tipologia di richieste e la tipologia di risposta: nell’ipotesi di perseguire l’obiettivo introducendo innovazioni organizzative che coinvolgono più articolazioni operative, è opportuno definire con chiarezza il “sistema “ di raccolta dati da utilizzare per raccogliere le informazioni necessaria a  valutare, dopo un periodo concordato, i risultati ottenuti.   

Metodologia

L’iter formativo orienterà i partecipanti a riflettere e discutere sulle “offerte sanitarie” da mettere a disposizione delle problematiche legate al disagio sottotraccia con la finalità di condividere criteri di appropriatezza per quanto riguarda l’analisi della domanda e l’individuazione di  “risposte appropriate” standardizzate.

Pertanto i contributi teorici d’aula saranno integrati da esemplificazioni mirate a far emergere le criticità, da confronti con i partecipanti e da esercitazioni pratiche.

Proprietà dell'articolo
creato: lunedì 2 novembre 2009
modificato: lunedì 2 novembre 2009