Ti trovi in: Formazione

Primo Modulo – condotto dalla Prof.ssa Laura Fruggeri

Il progetto di ricerca-formazione che ha coinvolto la Prof.ssa Laura Fruggeri ha messo a fuoco le rappresentazioni dei dirigenti e di alcuni operatori dell’AUSL di Parma che operano nell’area sociosanitaria, su alcuni aspetti chiave riguardanti l’organizzazione dei servizi rivolti soprattutto alla fascia adolescenziale.

Esso si è articolato attraverso due fasi di formazione, ciascuna seguita da un incontro di confronto in plenaria. Sia la prima sia la seconda fase hanno visto la realizzazione di focus group con la partecipazione di trentacinque operatori e dirigenti dei servizi. 

Obiettivi

L’obiettivo generale del percorso di formazione è stato quello di riflettere sull’organizzazione dei servizi che operano nell’area adolescenziale. A partire dall’esplorazione di una serie di aree tematiche che riguardavano: l’integrazione tra servizi, la costruzione di reti, la gestione delle differenze e delle specificità del servizio, l’individuazione di trasversalità, la coordinazione degli interventi e la responsabilità professionale si è arrivati a ridefinire il concetto di Organizzazione in contesti complessi.

In particolare, infatti, si è proposto un vero e proprio ribaltamento di prospettiva nella prassi professionale di raccordo tra servizi, che vede nell’organizzazione non tanto l’aspetto strutturale dei protocolli e delle procedure, ma quello processuale e programmatico relativo ai modelli culturali sottesi alle pratiche operative. Per favorire tale passaggio, nella seconda fase del percorso, è stata proposta una rilettura delle aree sopraelencate a partire dal punto di vista dell’utenza.

Metodologia

La metodologia che è stata scelta per la realizzazione del progetto è consistita nella conduzione di focus group, una tecnica qualitativa di rilevazione dati che si basa sulla discussione di gruppo su un tema specifico.

Essa consente di raggiungere una duplice finalità: di ricerca e quindi di raccolta dati, e di formazione poiché si basa sul confronto di diversi punti di vista emergenti durante una conversazione.

Nella prima fase della ricerca il criterio scelto per la formazione dei gruppi di discussione è stato quello della eterogeneità, al fine di favorire un confronto tra operatori provenienti da servizi diversi e amplificare il più possibile la variabilità dei punti di vista.

Nella seconda fase, invece, si è optato per il criterio dell’omogeneità, ritenuto più idoneo a favorire la riflessione sulla specifica organizzazione del servizio in funzione del bisogni dell’utente.

Proprietà dell'articolo
creato: lunedì 2 novembre 2009
modificato: lunedì 2 novembre 2009